La Pubblica Amministrazione sta attraversando un processo di trasformazione che pone al centro delle proprie strategie le risorse umane, considerate ora come un elemento chiave per la sua evoluzione.
Il capitale umano, infatti, è la leva principale per una PA innovativa, capace di rispondere alle sfide moderne e attrarre i talenti più giovani.
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Il valore delle risorse umane nella PA aumentata
Anche l’edizione 2025 del Forum PA, il cui tema è stato “PA Aumentata”, ha lanciato un messaggio chiaro: non si tratta solo di tecnologia, ma di potenziare la capacità di innovazione e impatto della Pubblica Amministrazione attraverso le persone che la animano. Al centro di questa trasformazione c’è il riconoscimento del valore strategico delle risorse umane: non più numeri, ruoli o procedure, ma persone con competenze, ambizioni e identità.
In un’epoca in cui la PA si evolve, il tradizionale “posto fisso” – un tempo desiderio diffuso e rassicurante – non esercita più lo stesso fascino. I giovani, in particolare quelli con talento e formazione specialistica, cercano ambienti dinamici, sfidanti, capaci di offrire percorsi di crescita, impatto concreto e flessibilità. Ecco perché, per essere realmente attrattiva, la PA deve trasformarsi in ecosistema che valorizza e stimola il capitale umano. E deve iniziare a raccontarsi meglio.
Nuove sfide e opportunità per attrarre talenti nella PA
Durante la tavola rotonda “Le leve per organizzazioni pubbliche aumentate”, moderata con maestria da Carlo Mochi Sismondi, Presidente di Forum PA, i relatori hanno sottolineato il valore delle persone come asset sempre più strategico. Un esempio eccellente è stato offerto da Michele Bertola, Direttore Generale del Comune di Monza e Presidente di ANDIGEL, che ha raccontato al Forum progetti innovativi per attrarre giovani con le competenze giuste e trattenerli. Non si tratta solo di bandi e stipendi: si parla di spazi di autonomia, mentorship, progettualità condivisa, strumenti di lavoro flessibili e coinvolgenti.
Tra le iniziative più significative, Bertola ha raccontato l’organizzazione di una giornata aperta alla cittadinanza, durante la quale il Comune ha messo in mostra i suoi servizi e le persone che li rendono possibili. L’evento si è concluso con una “silent night” in piazza, un momento corale e innovativo a cui hanno partecipato dipendenti comunali e cittadini. Un esempio concreto di come la PA possa connettersi emotivamente e simbolicamente con la propria comunità, mostrando il volto umano dell’amministrazione.
Rafforzare la cultura della mentorship: l’esempio di Milano
Un altro esempio non tradizionale arriva da Milano, dove Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo economico e alle Politiche del Lavoro, ha ideato il programma #MentorshipMilano. L’iniziativa prevede che donne con esperienza in ruoli manageriali affianchino giovani ragazze in percorsi di orientamento, crescita professionale e empowerment. Il progetto non solo supporta le nuove generazioni, ma rafforza la cultura della mentorship, promuovendo valori di solidarietà, fiducia e responsabilità anche all’interno della PA.
Questi casi confermano una tendenza: la PA del futuro è quella che investe sulle persone, non solo in termini di competenze tecniche, ma anche di valori, relazioni, senso di appartenenza. Le organizzazioni che comprendono questo passaggio sanno che la vera leva della trasformazione non è un algoritmo, ma l’intelligenza, la motivazione e la creatività dei propri dipendenti.
La formazione continua e l’evoluzione della PA
Ecco perché la formazione continua diventa un pilastro essenziale. Non si può parlare di PA Aumentata senza parlare di competenze aumentate. Servono percorsi capaci di rispondere alle esigenze specifiche del contesto pubblico, ma anche di ispirare e aggiornare continuamente le persone che vi lavorano. In questo senso, una grande opportunità è quella delle partnership con università e centri di ricerca, per costruire programmi su misura per i dipendenti pubblici: moduli formativi ibridi, che combinino aspetti tecnici, normativi, organizzativi e relazionali. Percorsi che aiutino chi lavora nella PA a restare al passo con i cambiamenti, ma anche che permettano ai giovani studenti di conoscere da vicino il mondo pubblico, superando stereotipi e barriere culturali che spesso lo rendono distante.
Il valore delle risorse umane diventa così un asset organizzativo strategico: non più costo da contenere, ma capitale da potenziare. Attraverso formazione continua, modalità di lavoro agile, cultura dell’innovazione, progetti di inclusione e storytelling istituzionale, la PA può non solo attrarre talenti, ma anche costruire una comunità professionale coesa, in cui ciascuno sente di avere un ruolo attivo nella crescita dell’organizzazione e nella qualità dei servizi per i cittadini.
La tecnologia al servizio delle risorse umane nella PA
In questo scenario, la tecnologia svolge un ruolo abilitante: strumenti digitali per raccogliere feedback, dati per misurare l’efficacia delle politiche, piattaforme collaborative per co-progettare servizi. Ma è solo il talento delle persone a dare senso e direzione a questi strumenti.
PA Aumentata è dunque una PA che si fa “più umana”, capace di attrarre chi vuole fare la differenza, capace di dare fiducia, responsabilità e futuro a chi decide di entrare a farne parte. È una PA che si rigenera ogni giorno, grazie all’impegno, alla passione e alla professionalità di donne e uomini che scelgono di lavorare per il bene comune.