Da diversi anni l’IA ha messo in discussione il funzionamento degli organismi multilaterali post-guerra fredda e ha richiamato le autorità statali a definire un nuovo multilateralismo capace di gestire rischi e impatti ad essa associati. In seno ai fora globali, G7 e G20, ad altre organizzazioni internazionali, ONU e UE, o per altri network privati con funzioni pubbliche, come l’ISO, la prima reazione all’impatto dell’IA è stata quella di individuare i guard-rail a tutela dell’umanità: regolamentare i sistemi deterministici di IA stabilendo livelli di rischio, metriche, standard, strategie implementative, con una forte impronta protezionistica dei diritti civili costituzionalmente garantiti nella vita analogica.
Indice degli argomenti
La nuova dottrina Trump sull’intelligenza artificiale
A partire da gennaio 2025, sotto la presidenza Trump, gli Stati Uniti d’America spostano il baricentro dalla regola sul rischio alla competenza sull’uso, consapevoli che il modo migliore di governare l’IA sia proprio mettere la persona nella condizione di gestire la collaborazione con questa tecnologia. Una modernizzazione del capitalismo e della leadership americana basati sull’IA. Processo di geoeconomia che può sintetizzarsi in due ars combinatorie, da un lato la costruzione di una società dell’Intelligenza artificiale, dall’altro l’esportazione degli standard tecnici propri dei data center made in USA.
Tra i primi atti firmati dal 47° presidente, troviamo la cancellazione dell’Ordinanza Esecutiva n. 14110, meglio noto come ordine esecutivo BIDEN sull’IA, che indirizzava tutta la politica di implementazione dell’IA su uno sviluppo e utilizzo sicuro, protetto e affidabile. L’ordine esecutivo Trump determina la cancellazione o la revisione, da parte delle agenzie federali esecutive, sotto l’egida dell’APST- Assistente del Presidente per la Scienza e la Tecnologia, del Consulente Speciale per l’IA e la Criptovaluta e l’APNSA-Assistente del Presidente per gli Affari di Sicurezza Nazionale-, di tutte le azioni incoerenti o che presentano ostacoli rispetto all’obiettivo “di sostenere e rafforzare il dominio globale dell’intelligenza artificiale americana al fine di promuovere la crescita umana, la competitività economica e la sicurezza nazionale”.
Potere esecutivo e nuovi attori del cambiamento
Cambiano le regole della strategia americana sull’IA, trasferendo a un club ristretto di player l’onere o l’onore di sviluppare e presentare al Presidente un Piano di Azione, in grado di tradurre in interventi operativi l’obiettivo politico degli USA citato all’art. 2 dell’Ordinanza. Un ampio potere di supervisione viene affidato agli assistenti diretti del presidente e alle agenzie federali che hanno il compito di monitorare gli impatti delle applicazioni di IA in tutti i settori dell’economia, in seno alla NASA, al Dipartimento di Giustizia -DOJ-, Dipartimento degli Affari dei Veterani (VA). I ruoli dei Chief AI Officer delle agenzie vengono trasformati da coordinatori burocratici ad agenti del cambiamento e promotori dell’IA.
Educazione e intelligenza artificiale: obiettivo sistema paese
Sempre sul fronte interno, l’altro Ordine esecutivo, più recente, datato 23 aprile 2025, è diretto alla promozione dell’educazione sulll’IA per i giovani americani. Strutturato su 9 articoli, l’indirizzo politico riafferma un obiettivo dell’amministrazione volto a massimizzare i benefici dell’IA sull’economia interna. Viene messa al centro la persona in una dimensione relazionale con l’IA, attraverso la formazione delle nuove generazioni e della base occupazionale contemporanea, perché siano protagonisti nel processo di trasformazione digitale e coadiuvino l’America nel guidare i futuri processi di innovazione, anticipando la ricerca e lo sviluppo scientifico. Gli strumenti messi in campo coprono tutta la filiera formativa dell’individuo o delle comunità di lavoro locali.
La programmazione dei quadri statali delle competenze parte dall’interazione precoce con la tecnologia, dalla scuola materna fino al dodicesimo anno (K-12), per arrivare all’istruzione post-secondaria, ovvero alla registrazione degli apprendisti sull’IA, passando per la formazione degli insegnanti, autorizzati dall’Elementary and Secondary Education Act del 1965 e dal Titolo II dell’Higher Education Act del 1965.
L’investimento sugli insegnanti prevede l’abbattimento di quegli oneri burocratici che assorbono tempo e risorse, da liberare a favore di skills sull’informatica di base e avanzata, nonché sulla integrazione dei percorsi curriculari in materia di intelligenza artificiale e pensiero critico.
La sfida presidenziale tra task force e finanziamenti formativi
I vettori attuativi di questa ordinanza sono fondamentalmente due: la Task Force sulla Sfida Presidenziale per l’IA e le modalità di finanziamento della riforma.
La task force è un organismo misto, costituito dal Segretario dell’Agricoltura; il Segretario del Lavoro; il Segretario dell’Energia; il Segretario dell’Istruzione; il direttore della National Science Foundation (NSF); l’assistente del Presidente per la politica interna; il Consigliere speciale per l’intelligenza artificiale e la crittografia; l’Assistente del Presidente per la politica; i responsabili di altri dipartimenti, agenzie esecutive e uffici che il presidente può delegare a partecipare.
Questa struttura ha il compito di definire entro luglio 2025 i piani di attuazione della Sfida Presidenziale. È prevista la costituzione di partnership pubblico-private che coinvolgono il governo, le organizzazioni private, gli enti non profit, le istituzioni accademiche e filantropiche, in generale tutti quei player che a livello territoriale hanno già un’esperienza nell’istruzione in intelligenza artificiale.
Sempre la task force è responsabile dell’individuazione di fondi provenienti da impegni di bilancio destinati al settore educativo/formativo, di linee di finanziamento federali come le sovvenzioni discrezionali, altre risorse non meramente finanziarie, come l’orientamento universitario, ma che possono agire da leva nel perseguimento degli obiettivi della Sfida Presidenziale.
Linee guida e incentivi per competenze professionali IA
Entro 90 giorni dalla firma dell’Ordine esecutivo, presumibilmente entro luglio 2025, il Segretario dell’Istruzione emanerà delle linee guida sull’uso delle sovvenzioni discrezionali e sulle modalità di miglioramento dei risultati scolastici basati sull’intelligenza artificiale. Un ruolo chiave è affidato agli Istituti nazionali di ricerca sull’intelligenza artificiale che, sotto l’egida della National Science Foundation, sono già operativi con sovvenzioni e accordi di cooperazione nella ricerca sull’IA, in quelle aree scientifiche con un impatto socio-economico di lungo termine, in grado di rafforzare la leadership tecnica degli Stati Uniti.
Sul lato delle competenze professionali, l’individuazione dell’impianto finanziario e operativo è affidata al Segretario del Lavoro, il quale, entro 120 giorni dalla firma dell’ordine esecutivo, dovrà formulare le linee guida per allineare le politiche occupazionali dei singoli Stati al Workforce Innovation and Opportunity Act (WIOA): uno strumento legislativo dell’Employment and Training Administration -ETA- che promuove il sistema della forza lavoro, attraverso la standardizzazione degli strumenti di occupabilità tra le agenzie federali e di assegnazione dei fondi sulla base dei risultati.
È compito sempre del Segretario del Lavoro implementare le misure che agevolino:
- la formazione e la registrazione degli apprendistati nelle professioni correlate all’IA;
- la certificazione di corsi di alta formazione sull’IA;
- l’assegnazione a studenti post universitari di credenziali sull’IA, riconosciute dal mondo industriale, il riconoscimento nei programmi federali di borse di studio e borse di studio per il servizio.
Espansionismo tecnologico USA e modello Stargate
La nuova geoeconomia della presidenza Trump investe non solo sui dazi ma anche sulla riduzione dei limiti di esportazione di chip per l’IA. Il nuovo espansionismo tecnologico degli Stati Uniti passa sotto un nome evocativo, o marchio identificativo di partnership multilaterali tra governo e player tecnologici e finanziari, rispetto allo Stargate USA, ovvero bilaterali tra governi, nel caso di Stargate USA-UEA, spinti dalle big tech, vedi l’OpenAI for Countries.
Stargate USA cuba un investimento di 500 miliardi di dollari. Se lo paragoniamo alle nostre infrastrutture solo la rete trans-europea di trasporto a lunga distanza TEN-T raggiunge un impegno di bilancio simile.
Come nell’esperienza della DARPA, la Defense Advanced Research Projects Agency, nata nel ’58 per facilitare gli Stati Uniti nella corsa alla supremazia tecnologica in alcuni settori chiave, principalmente della difesa, il ruolo dello Stato in Stargate è quello di “regolare” l’erogazione dei fondi verso quelle aree scientifiche che disintermediano i tempi di traslazione del progresso tecnologico in benefici socio-economici o che impressionano il mondo sulla capacità innovativa del Paese.
Stargate Usa ed Emirati: alleanza per la supremazia IA
Stargate USA può essere classificato come una rete di data center di intelligenza artificiale generale, campus dotati di hardware e infrastrutture specializzati per gestire l’enorme elaborazione contestuale di grandi set di dati. Oracle, OpenAI, SoftBank e MGX sono partner azionari mentre Oracle, Arm, Microsoft, Nvidia e OpenAI sono i partner tecnologici del progetto. La prima infrastruttura, Stargate Site 1. è stata già costruita ad Alibene, in Texas, un’altra dovrà essere completata entro la fine del 2025. Tutti gli edifici Stargate saranno regolati dalla tecnologia Smart Response di Lancium, capace di bilanciare i picchi di consumo energetico.
Stargate Emirati Arabi Uniti coinvolge gran parte dei partner dell’omologo statunitense: OpenAI, Oracle, NVIDIA, Cisco e SoftBank e il partner locale G42. Il primo data center dovrà essere completato entro il 2026 ad Abu Dhabi. Il progetto investe un’area di 25 chilometri quadrati, con una potenza di calcolo stimata di circa 5 gigawatt. Questo accordo tecnologico è stato siglato sulla base di uno scambio di utilità per paese che prevede l’acquisto di semiconduttori per l’intelligenza artificiale da parte degli EAU, di fatto Trump ha revocato l’AI Diffusion di Biden, e il coinvolgimento degli EAU nella operatività di Stargate USA, per alimentare l’infrastruttura.
Questi accordi rappresentano una svolta nella corsa alla supremazia dell’IA tra Stati Uniti e Cina, perché sottendono l’acquisizione da parte di questa macro regione del golfo degli standard tecnologici statunitensi e il sostegno degli EAU all’alimentazione energetica dei data center dell’America del Nord.
Verso un nuovo modello di potenza globale
L’era Trump, al netto dei sistemi regolatori internazionali, ha ridimensionato l’impatto delle procedure decisionali e procedimentali a tutela della persona nella sfida dell’IA, applicando strumenti che invece promuovono un approccio collaborativo avanzato tra la persona e la tecnologia.
Il ruolo di potenza globale oggi viene corroborato non più esclusivamente dalla valuta di cambio nei traffici internazionali ma è chiaro il tentativo degli Stati Uniti di esportare, attraverso accordi tecnologici, il proprio modello economico.