A dieci anni dalla creazione dei soggetti aggregatori, così come stabilito dall’articolo 9 del Decreto Legge 24 aprile 2014, n. 66, è tempo di bilanci per la centralizzazione degli acquisti nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano. L’obiettivo di razionalizzare la spesa e migliorare l’efficienza attraverso l’aggregazione della domanda ha ormai traguardato il decennio di implementazione. I risultati conseguiti sono senza dubbio significati in termini di copertura dei fabbisogni di acquisto da iniziative aggregate a livello regionale e nazionale, ma si evidenziano anche nuove sfide e prospettive di sviluppo.
Indice degli argomenti
Centralizzazione acquisti in Sanità, cosa dicono i dati
I dati emersi dall’analisi della performance della funzione acquisti nel SSN indicano un progressivo consolidamento delle politiche di centralizzazione. Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Masan su dati ANAC (periodo 2013-2023), presentate annualmente nel Rapporto OASI curato da SDA Bocconi – Cergas[1], e discusse nel convegno annuale dell’Osservatorio, si è assistito a un incremento generale del tasso di centralizzazione degli acquisti a livello regionale. Tasso calcolato come rapporto tra il valore dei contratti discendenti da iniziative centralizzate sul totale degli acquisti effettuati dalle Aziende Sanitarie e Ospedaliere. A livello medio gli acquisti centralizzati incidono per circa il 60% del totale degli acquisti. Nello specifico le aziende sanitarie centralizzano leggermente di più rispetto a quelle ospedaliere.

Questo processo ha contribuito a una convergenza, misurata come riduzione della varianza nel tasso di centralizzazione, sia tra le diverse regioni italiane sia all’interno delle singole regioni, segnalando un percorso verso una maggiore omogeneità nelle pratiche di acquisto. Nonostante la diminuzione, i valori di tale varianza rimangono comunque su livelli ancora elevati.

Anche la centralizzazione per specifica categoria merceologica ha mostrato una sua evoluzione, sebbene con differenze tra i vari settori. Farmaci e vaccini riportano tassi di centralizzazione superiori al 90%. Anche i servizi cosiddetti alberghieri (lavanolo, pulizie, ristorazione) hanno nel tempo visto un progressivo aumento del tasso di centralizzazione arrivando a coprire l’80% degli acquisti. Dispositivi medici e tecnologie riportano, invece, tassi di centralizzazione minori, anche a causa della grande eterogeneità nei comportamenti di consumo e delle tecnologie, il che rendono sicuramente più complesso definire gare centralizzate.
Generalmente, dai dati, si può affermare che la centralizzazione degli acquisti ha raggiunto uno stadio di “istituzionalizzazione e maturità”. Non si tratta più solo di centralizzare di più, ma di centralizzare meglio.
Prospettive di sviluppo verso una governance dei consumi
Guardando al futuro, emerge chiaramente che la semplice messa a disposizione di convenzioni e accordi quadro da parte dei Soggetti aggregatori non sia più sufficiente. Per un ulteriore salto di qualità, è indispensabile implementare una vera e propria governance a rete degli acquisti che non si limiti alla fase di gara, ma che si estenda soprattutto al monitoraggio e alla gestione dei consumi.
In questo scenario, la centralizzazione degli acquisti può agire come un potente fattore abilitante. Essa favorisce infatti la raccolta strutturata dei dati, elemento cruciale per attività di benchmarking e benchlearning tra le diverse realtà sanitarie. Questo approccio comparativo permette di individuare le migliori pratiche e di diffonderle, ottimizzando ulteriormente le risorse.
I Soggetti aggregatori sono chiamati a evolvere il proprio ruolo, trasformandosi sempre più in veri e propri hub di competenze e conoscenze. Non solo intermediari per l’acquisto, ma centri di eccellenza in grado di supportare le aziende sanitarie nell’analisi dei fabbisogni, nella definizione delle strategie di acquisto e nella gestione efficiente delle forniture. Questa evoluzione è fondamentale per affrontare le sfide future del SSN, garantendo sostenibilità economica e qualità dei servizi ai cittadini.
Gli investimenti necessari per gli acquisti in Sanità
È, tuttavia, necessario investire di più nella funzione acquisti sia nell’adozione di strumenti digitali, sia nel personale. Per quel che riguarda il primo aspetto il Codice dei Contratti pubblici – colloquialmente Codice appalti già prevede che “le attività e i procedimenti amministrativi connessi al ciclo di vita dei contratti pubblici sono svolti digitalmente” dalla programmazione all’esecuzione dei contratti. L’attenzione, fino ad ora, è volta a garantire la trasparenza e la gestione delle comunicazioni durante la fase dell’affidamento. I dati raccolti presentano, nonostante il valore di pubblicità legale dei dati trasmessi alla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), numerose criticità. Molto poco si è fatto con riguardo alla fase di esecuzione. Un’eccezione costituiscono le opere pubbliche per cui già da tempo era disponibile la piattaforma per il Monitoraggio delle opere pubbliche. In questo senso, il PNRR rappresenta sicuramente un salto di qualità in termini di raccolta dati attraverso REGIS.
I flussi del Nsis
Si sono però riscontrati notevoli limiti, pur in presenza di obblighi rendicontativi stringenti, nella raccolta dei dati. In ambito sanitario i flussi ministeriali del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) offrono sicuramente una base importante su cui costruire il monitoraggio dei contratti, quanto meno per quel che riguarda i consumi.
Non si tratta, ovviamente solo di raccogliere dati, ma anche di utilizzarli ai fini di migliorare la gestione della progettazione e della gestione dei contratti pubblici. Per fare questo è necessario disporre degli strumenti, ma anche di personale qualificato e di strutture organizzative adeguate e processi robusti. Il PNRR ha investito molto in digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, dopo molti anni si sono riaperte le assunzioni. Questa finestra di opportunità, per essere veramente colta, dovrebbe, però, anche tradursi in percorsi di cambiamento.
Note
[1] Cusumano N., Zurlo F.L., Amatucci F., Brusoni M., Callea G., Mager L., Vecchi V., Longo F. (2024), La Performance della Funzione Acquisti nel SSN, in Rapporto OASI 2024, EGEA: Milano