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Smart city: strategie per ottimizzare i fondi Ue



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Nelle smart city utilizzare i fondi di coesione Ue permette di finanziare progetti modulari e scalabili che possono essere facilmente adattati e aggiornati in base alle nuove esigenze e tecnologie emergenti. Ecco l’analisi dei progetti co-finanziati, successi e fallimenti e sfide future

Pubblicato il 30 giu 2025

Mirella Castigli

ScenariDigitali.info



Smart city e fondi di coesione: progetti digitali urbani tra ambizione e realtà

Il tema delle smart city si intreccia strettamente con l’utilizzo dei fondi di coesione europei, che rappresentano un importante strumento per finanziare progetti di innovazione e digitalizzazione nelle aree urbane.

La sfida è quella di tradurre le ambizioni di trasformazione digitale in progetti concreti che possano davvero migliorare la vita dei cittadini, con un impatto positivo su sostenibilità, efficienza energetica, mobilità, inclusione e partecipazione.

I principali progetti smart city

Alcuni degli ambiti in cui si osservano i principali progetti smart city includono:

Mobilità intelligente

Soluzioni come i veicoli elettrici condivisi, il car-sharing, i sistemi di monitoraggio del traffico e le piattaforme per la gestione della mobilità urbana sono esempi di come le smart city stanno cercando di affrontare l’efficienza dei trasporti. Tuttavia, la realizzazione di reti di ricarica elettrica e il trasporto pubblico intelligente non sono sempre uniformemente distribuiti in tutte le città, creando disparità tra le aree più ricche e quelle più periferiche.

Sostenibilità ambientale

Le città stanno investendo in tecnologie per il monitoraggio dell’aria, la gestione intelligente dei rifiuti e il miglioramento dell’efficienza energetica. Tuttavia, la transizione ecologica a volte fatica a decollare a causa di ostacoli burocratici e di un’effettiva mancanza di integrazione delle soluzioni.

Infrastrutture digitali

Un altro campo di applicazione dei fondi riguarda la creazione di infrastrutture digitali come Wi-Fi pubblico, smart grid e sistemi di gestione dati che rendano la città più connessa e rispondente alle esigenze dei cittadini. Ma anche in questo caso, molte città hanno difficoltà nell’implementare soluzioni scalabili che rispondano alla crescente domanda di digitalizzazione.

Analisi di progetti smart city co-finanziati

I fondi di coesione dell’Unione Europea (FESR e FSE) sono destinati a sostenere lo sviluppo e la convergenza delle regioni meno sviluppate, ma anche a favorire la trasformazione digitale delle aree urbane. Questi fondi sono spesso indirizzati a progetti che mirano a innovare i servizi pubblici, a migliorare la gestione delle risorse urbane e a rendere le città più sostenibili e intelligenti.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) italiano, ad esempio, include una serie di interventi finanziati con i fondi di coesione, con l’obiettivo di promuovere l’adozione di tecnologie digitali nelle città. In particolare, vengono previsti investimenti in infrastrutture tecnologiche, sistemi di gestione intelligente della mobilità, e piattaforme digitali per la gestione dei dati urbani.

Molti progetti smart city sono stati ideati e finanziati per affrontare problemi urgenti, come il congestionamento del traffico, l’inquinamento atmosferico o la gestione delle risorse naturali.

Tuttavia, non tutte le iniziative hanno portato a risultati concreti, soprattutto in contesti complessi dove le politiche locali, la partecipazione dei cittadini e la collaborazione tra settore pubblico e privato sono cruciali.

Per analizzare i progetti di smart city co-finanziati dai fondi di coesione, occorre valutare come le risorse europee vengano impiegate per realizzare soluzioni innovative e sostenibili nelle aree urbane. I progetti di smart city si concentrano su vari aspetti della vita urbana, tra cui mobilità intelligente, sostenibilità ambientale, energia, gestione dei rifiuti e digitalizzazione dei servizi pubblici.

Esempi di progetti smart city finanziati attraverso i fondi di coesione

Ecco alcuni esempi di progetti smart city finanziati attraverso i fondi di coesione, con un focus sulle iniziative europee, soprattutto in Italia, per fornire una panoramica completa:

  • Milano;
  • Torino;
  • Bologna;
  • Catania;
  • a livello europeo, Stoccolma: investimenti in smart grid per ottimizzare l’uso dell’energia, e monitoraggio ambientale per garantire la sostenibilità.
  • In Spagna, Barcellona: utilizzo di tecnologie IoT per la gestione della mobilità, migliorando l’efficienza dei trasporti pubblici.

Milano Smart City

Milano è uno degli esempi più conosciuti in Italia di come la tecnologia possa trasformare la città in una smart city attraverso l’uso dei fondi europei.

Il capoluogo lombardo ha messo in campo una serie di progetti finanziati tramite fondi di coesione e il PNRR per migliorare la mobilità, la sostenibilità energetica e i servizi pubblici.

Milano ha ricevuto contributi attraverso il FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) per l’implementazione di infrastrutture digitali, come la gestione intelligente del traffico, i sistemi di monitoraggio ambientale e i servizi di mobilità condivisa.

Progetti specifici:

  • elettrificazione della mobilità: Investimenti in veicoli elettrici e infrastrutture di ricarica;
  • monitoraggio ambientale: Sensori per monitorare la qualità dell’aria e dell’ambiente;
  • digitalizzazione della mobilità: Implementazione di piattaforme di car-sharing e bike-sharing, supportate da una gestione centralizzata tramite app.

Nel Piano triennale per l’informatica 2024-2026, il progetto Smart City e sviluppo del Gemello digitale esteso punta a ottimizzare l’offerta di servizi pubblici digitali nell’area metropolitana di Milano grazie allo sviluppo di un digital twin ovvero la “rappresentazione digitale della città, alimentata dai dati e dalle informazioni in tempo reale di tutti i servizi digitali sul territorio”.

Fondato su una gestione evoluta dei dati (data lake, Lidar, data lineage), il Gemello digitale esteso si basa sull’integrazione di informazioni provenienti da diverse fonti per rendere più efficiente la pianificazione e l’erogazione dei servizi pubblici, sostenendo l’approccio decisionale data-driven amministrativo. Sono coinvolti nel progetto anche i Comuni dell’area metropolitana. L’iniziativa prevede un sistema di interoperabilità e una piattaforma di supporto alle Control Room per la governance territoriale.

Progetto Smart City di Torino

Torino ha sviluppato un piano di trasformazione urbana basato sull’innovazione digitale, utilizzando i fondi di coesione per implementare soluzioni sostenibili e intelligenti in ambito urbano.

L’obiettivo consisteva nell’ottimizzare la gestione dei servizi pubblici, migliorare la qualità dell’aria, la sicurezza e la mobilità sostenibile.

Il progetto è stato finanziato con i fondi FESR e PNRR per potenziare le infrastrutture digitali e attuare soluzioni green.

Progetti specifici:

Progetto Smart City di Bologna

Bologna ha adottato un approccio integrato per migliorare la qualità della vita urbana attraverso soluzioni digitali e sostenibili, per creare un ecosistema urbano intelligente e sostenibile, puntando sulla digitalizzazione dei servizi e sull’ottimizzazione delle risorse.

Gli amministratori hanno finanziato il progetto con i fondi FESR e risorse PNRR per progetti incentrati sulla sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica.

Progetti specifici:

  • efficienza energetica: Installazione di pannelli solari e sistemi di smart grid per migliorare la distribuzione e l’uso dell’energia.
  • gestione dei rifiuti: Implementazione di sistemi digitali per il monitoraggio e la gestione dei rifiuti, tra cui app per la raccolta differenziata e soluzioni per il riciclaggio intelligente.
  • trasporti intelligenti: Sistema di car-sharing e parcheggi intelligenti per ridurre il traffico e l’inquinamento.

Progetto Smart City di Catania

Catania ha utilizzato per il progetto smart city i fondi di coesione per avviare la trasformazione digitale della città, focalizzandosi sulla mobilità sostenibile, la gestione delle risorse naturali e la digitalizzazione dei servizi pubblici.

Il capoluogo siciliano intendeva realizzare una città intelligente che sfrutta le tecnologie digitali per migliorare la vivibilità e ridurre l’impatto ambientale.

Come finanziamento, ha usato i fondi europei attraverso il Piano di Coesione territoriale e il PNRR, con l’obiettivo di modernizzare e digitalizzare i servizi.

Progetti per la smart city di Catania:

  • trasporti smart: Introduzione di sistemi di mobilità intelligente con auto elettriche e bike-sharing.
  • smart lighting: Sostituzione dell’illuminazione pubblica con sistemi a LED per ridurre i consumi energetici.
  • gestione energetica: Potenziamento delle reti intelligenti per migliorare la gestione dell’energia e ridurre i costi.

Successi e fallimenti

L’implementazione di progetti smart city attraverso i fondi di coesione europei ha avuto successi significativi, ma anche alcune sfide che ne hanno limitato l’efficacia in diversi casi.

I fondi di coesione europei sono fondamentali per sostenere i progetti di smart city in Italia e in tutta Europa, ma il loro successo dipende da una gestione attenta e da una pianificazione a lungo termine. È fondamentale che questi progetti non solo sfruttino le risorse finanziarie, ma che siano progettati in modo da coinvolgere i cittadini, ridurre le disuguaglianze sociali e favorire una transizione digitale inclusiva.

Analizzando i successi e i fallimenti possiamo ottenere una visione completa di come questi fondi siano stati utilizzati per trasformare le città, migliorando la qualità della vita urbana, ma anche evidenziando le problematiche che ancora oggi ostacolano la realizzazione di vere e proprie smart city.

Milano: mobilità intelligente e sostenibilità

Milano è un esempio virtuoso di come i fondi di coesione siano stati utilizzati per promuovere la mobilità sostenibile e la gestione intelligente delle risorse urbane. Il progetto ha visto l’implementazione di sistemi di car-sharing elettrico, infrastrutture per veicoli elettrici, e smart grid per l’efficienza energetica. I finanziamenti hanno contribuito anche al miglioramento dei sistemi di monitoraggio ambientale, con sensori che rilevano la qualità dell’aria e il rumore urbano, alimentando politiche di riduzione dell’inquinamento.

Un forte incremento nella qualità dell’aria e un significativo passo verso l’obiettivo di una città più green. Milano ha anche promosso una migliore gestione dei rifiuti urbani tramite il digital monitoring.

Torino: Infrastrutture intelligenti e digitalizzazione dei servizi

Torino ha investito in infrastrutture digitali, come le smart street lighting (illuminazione intelligente), che riducono i consumi energetici, e nei sistemi di trasporto intelligente, che monitorano e ottimizzano il traffico e il trasporto pubblico. Un altro progetto di successo è stato l’implementazione di un Wi-Fi pubblico diffuso, che ha migliorato l’accesso alla rete per i cittadini.

L’integrazione delle tecnologie digitali ha reso Torino una delle città più avanzate in Italia nella digitalizzazione dei servizi pubblici e ha contribuito alla creazione di una comunità digitale inclusiva.

Barcellona: innovazione e sostenibilità ambientale

La città catalana ha ottenuto fondi di coesione per sviluppare smart grids, migliorare il monitoraggio dell’energia e rendere più sostenibile il sistema di gestione dei rifiuti. Inoltre, Barcellona ha introdotto soluzioni digitali avanzate come sistemi IoT per il monitoraggio ambientale e il car-sharing elettrico.

Barcellona ha ottenuto un grande successo con la creazione di un ecosistema urbano sostenibile, riducendo i consumi energetici e migliorando la qualità della vita dei cittadini. La città è un modello di come le tecnologie possano essere integrate in modo armonico nelle politiche urbane.

Barcellona ha ottenuto un grande successo con la creazione di un ecosistema urbano sostenibile, riducendo i consumi energetici e migliorando la qualità della vita dei cittadini. La città è un modello di come le tecnologie possano essere integrate in modo armonico nelle politiche urbane.

Fallimenti dei progetti Smart City finanziati dai fondi di coesione

Catania ha incontrato difficoltà nell’implementazione della mobilità intelligente. Roma, ritardi nell’implementazione delle smart city. Napoli ha affrontato problemi con la gestione dei rifiuti intelligenti.

Ecco le cause dei fallimenti:

  • burocrazia e lentezza nei processi: La gestione e l’erogazione dei fondi, nonché la difficoltà nel coordinamento tra gli enti locali, hanno spesso rallentato i progetti.
  • mancanza di coinvolgimento e formazione dei cittadini: I progetti smart city, per essere veramente efficaci, necessitano del coinvolgimento attivo dei cittadini. La mancanza di sensibilizzazione e la formazione insufficiente hanno ostacolato la partecipazione.
  • integrazione e coordinamento inefficace: In molti casi, i progetti non sono stati integrati in un piano strategico complessivo e coordinato tra settore pubblico e privato, portando a soluzioni isolate che non hanno generato il massimo impatto.
  • problemi di sostenibilità finanziaria: Alcuni progetti hanno avuto difficoltà a garantire una sostenibilità finanziaria a lungo termine, rimanendo dipendenti dai finanziamenti iniziali senza una visione chiara di come mantenere o espandere le iniziative.

I fondi di coesione hanno avuto un ruolo cruciale nel promuovere la trasformazione digitale e la sostenibilità nelle città europee. Tuttavia, per ottenere risultati duraturi, è necessario un maggiore coordinamento tra le istituzioni locali, un coinvolgimento più attivo dei cittadini e una gestione più snella dei processi burocratici. Solo affrontando queste sfide si potranno evitare i fallimenti riscontrati in alcuni casi e realizzare smart city davvero innovative, sostenibili e inclusive.

Le sfide

Nonostante i fondi di coesione siano un’opportunità per le città italiane e europee, ci sono diverse sfide che ne limitano l’efficacia:

  • mancanza di coordinamento;
  • burocrazia e lentezza nei processi;
  • partecipazione e inclusione.

Mancanza di coordinamento

A livello locale, spesso non esiste una visione integrata che coordini i vari progetti digitali. Questo può portare a iniziative che, pur finanziate, non sono compatibili tra loro e non generano il massimo impatto.

Burocrazia e lentezza nei processi

I fondi di coesione sono soggetti a procedure complesse che possono ritardare l’avvio dei progetti. La lentezza nell’erogazione dei fondi è un ostacolo per la realizzazione tempestiva delle soluzioni digitali.

Partecipazione e inclusione

Un altro aspetto cruciale riguarda la partecipazione dei cittadini e la formazione dei cittadini stessi sull’uso delle tecnologie. In molte smart city, i progetti non riescono a coinvolgere in maniera attiva la popolazione, limitando il potenziale di innovazione sociale che dovrebbe essere parte integrante delle soluzioni digitali.

Come migliorare l’efficacia delle politiche urbane digitali con i fondi Ue

La realizzazione di smart city sostenibili e funzionali è un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile, grazie all’uso strategico dei fondi di coesione. Tuttavia, per evitare che i progetti rimangano soltanto sulla carta, è necessario un impegno maggiore a livello di governance, cooperazione pubblico-privato, e educazione digitale. Solo attraverso un approccio integrato e partecipativo sarà possibile superare le sfide e trasformare le città in modelli di innovazione urbana in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Per migliorare l’efficacia delle politiche urbane digitali utilizzando i fondi UE, è fondamentale agire su diversi fronti che coinvolgono sia la pianificazione strategica che l’implementazione concreta dei progetti. Ecco alcune strategie chiave per ottimizzare l’uso dei fondi UE in ambito urbano e digitale, assicurando che le città possano beneficiare pienamente delle opportunità offerte dalla trasformazione digitale.

Per migliorare l’efficacia delle politiche urbane digitali con i fondi UE, è necessario armonizzare la pianificazione a livello locale, regionale e nazionale, favorire la cooperazione pubblico-privato, e sviluppare politiche inclusive che mettano al centro il coinvolgimento dei cittadini e la sostenibilità. Solo con un approccio integrato e partecipativo sarà possibile massimizzare l’impatto dei fondi, creando città intelligenti che siano anche sostenibili, inclusive e resilienti.

Pianificazione strategica integrata

Una delle principali sfide per le politiche urbane digitali è la mancanza di una visione strategica chiara e integrata. I progetti spesso si sviluppano in modo isolato, senza un collegamento fra di loro e con la strategia di sviluppo complessiva della città.

È essenziale che le città sviluppino una strategia digitale a lungo termine che integri tutte le aree urbane e piani settoriali, come quelli legati alla mobilità, alla sostenibilità, e alla gestione dei dati. I fondi UE devono essere utilizzati per finanziare la pianificazione, assicurando che le soluzioni digitali siano allineate con gli obiettivi a livello locale, regionale ed europeo.

Le smart cities, per esempio, devono avere una roadmap ben definita, che descriva come ogni intervento digitale contribuirà alla crescita sostenibile e alla coesione sociale.

Coordinamento e collaborazione pubblico-privato

Un altro fattore che può ostacolare l’efficacia dei progetti urbani digitali è l’assenza di coordinamento tra il settore pubblico e quello privato, nonché tra le diverse amministrazioni locali e regionali.

Le politiche urbane digitali devono favorire un coordinamento interistituzionale per migliorare l’efficienza nell’uso dei fondi. Inoltre, le città dovrebbero sviluppare partnership pubblico-privato (PPP) per sostenere l’innovazione, coinvolgendo aziende tecnologiche e startup che possano offrire soluzioni scalabili e sostenibili.

Un esempio è la creazione di hub tecnologici locali in cui amministrazioni pubbliche, università e aziende collaborano alla ricerca e sviluppo di soluzioni per la mobilità intelligente o l’energia rinnovabile.

Formazione e inclusione digitale

Una parte cruciale del successo delle politiche urbane digitali riguarda la partecipazione e l’inclusione dei cittadini. La digitalizzazione deve servire a ridurre le disuguaglianze, anziché aumentarle, ma per farlo è necessario un investimento nell’alfabetizzazione digitale della popolazione.

I fondi Ue dovrebbero essere utilizzati per finanziare programmi di educazione digitale per tutte le fasce della popolazione, inclusi giovani, anziani e persone vulnerabili. Questo aiuta non solo a coinvolgere attivamente i cittadini, ma anche a garantire che le soluzioni digitali siano veramente inclusive e accessibili a tutti.

Occorre, per esempio, offrire corsi di formazione online o in presenza sui servizi digitali pubblici (ad esempio, come utilizzare le app per il trasporto pubblico, le piattaforme di e-government, ecc.) per migliorare le competenze digitali tra i cittadini.

Monitoraggio e gestione dei dati

Il cuore delle smart city è la gestione dei dati. I dati sono essenziali per monitorare le performance delle città e prendere decisioni informate per migliorare i servizi pubblici e la sostenibilità urbana.

I fondi UE possono finanziare piattaforme di gestione dei dati e sistemi di monitoraggio in tempo reale, che possano raccogliere e analizzare i dati relativi a mobilità, inquinamento atmosferico, consumi energetici e gestione dei rifiuti. Questi dati devono essere accessibili a tutti gli attori coinvolti nella gestione della città, per consentire interventi tempestivi e informati.

Bisogna, per esempio, implementare piattaforme di open data che consentano a cittadini, imprese e amministratori di accedere e utilizzare i dati per ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare i servizi.

Sostenibilità e innovazione sociale

Le politiche urbane digitali devono essere progettate in modo tale da promuovere sostenibilità e innovazione sociale, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche da quello sociale e ambientale.

Investire in progetti che promuovano la green economy, come smart grids (reti intelligenti), soluzioni per l’efficienza energetica, e mobilità sostenibile (auto elettriche, bike-sharing, trasporti pubblici intelligenti). Inoltre, l’uso dei fondi deve essere indirizzato verso progetti che stimolino innovazioni sociali, come l’accesso universale ai servizi sanitari, educativi e culturali, grazie alla digitalizzazione.

Un esempio sono i progetti che combinano sostenibilità ambientale e inclusività sociale, come la creazione di spazi pubblici verdi smart, dotati di tecnologie per il monitoraggio ambientale e il miglioramento della qualità dell’aria.

Trasparenza e partecipazione attiva

Per evitare errori di progettazione o abusi dei fondi, è fondamentale che i progetti di smart city siano caratterizzati da una governance trasparente. I cittadini devono essere informati e coinvolti in tutte le fasi della progettazione e implementazione dei progetti.

Creare processi partecipativi che coinvolgano i cittadini nella definizione delle priorità delle politiche urbane, ma anche nelle fasi di monitoraggio. Questo garantisce che i progetti rispondano veramente ai bisogni delle persone e non solo agli interessi di pochi.

Occorre, per esempio, organizzare forum pubblici e consultazioni online per raccogliere feedback da parte dei cittadini su come progettare e migliorare i servizi digitali urbani.

Flessibilità e adattabilità dei progetti

La tecnologia evolve rapidamente, quindi è essenziale che i progetti finanziati siano flessibili e in grado di adattarsi ai cambiamenti tecnologici e alle nuove sfide urbane.

Nelle smart city utilizzare i fondi di coesione Ue permette di finanziare progetti modulari e scalabili, che possano essere facilmente adattati e aggiornati in base alle nuove esigenze e tecnologie emergenti.
Bisogna, per esempio, investire in infrastrutture digitali modulari che possano essere progressivamente ampliate per includere nuove soluzioni, come il 5G o le reti IoT per una gestione urbana ancora più smart.

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